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Io sono sereno, sarà poi la realtà a insegnare a vivere agli italiani. O anche no.
Probabilmente continueranno a maledire migranti e UE per la loro povertà pure quando si ritroveranno a dover fare la spesa portandosi i pacchi di neolire nel carrello.
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https://milano.corriere.it/notizie/cronaca...bebf7b4e2.shtml
Secondo voi col clima politico attuale, è una mossa saggia ?. -
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Se ha le competenze giuste per quel ruolo, non vedo perché non dovrebbe essere nominata tale.
Certo, se poi dovesse fare c***ate sarebbe tutto un altro discorso.. -
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Il problema sta proprio li, valutare il momento in cui la religione può compromettere le competenze e le capacità di una persona tanto da limitarne le decisioni.
Non parlo chiaramente del caso specifico, se ne potrebbero fare molti, però al tempo stesso la fede di una persona non deve mai essere un motivo di estromissione o esclusione.
Anche se personalmente preferirei avere degli atei, giusto per togliermi il dubbio.. -
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Peccato che sui social la GGGente gli dia contro solo perché musulmana.... . -
.https://milano.corriere.it/notizie/cronaca...bebf7b4e2.shtml
Secondo voi col clima politico attuale, è una mossa saggia ?
Lei è perfetta sotto tutti i punti di vista.
Italiana,laureata,di fede mussulmana,giovane.
Dovrebbe essere vista come esempio visto che si dà un importante carica ad una persona giovane,ma con un solido storico lavorativo alle spalle e una preparazione adatta al settore.
Speriamo non venga utilizzata per fini politici solo perché di fede mussulmana.
Questo invece lo vedo abbastanza ingiusto.
http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/m...l?uuid=AEHhbICF
Visto che di gente preparata in italia ne abbiamo non ne vedo il minimo bisogno.. -
.Questo invece lo vedo abbastanza ingiusto.
http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/m...l?uuid=AEHhbICF
Visto che di gente preparata in italia ne abbiamo non ne vedo il minimo bisogno.
Ragionamento da guerra fredda: le nostre eccellenze ottengono moltissimi ruoli di responsabilità altrove in Europa, è giusto che anche noi ci si apra a figure che provengono da altri paesi. Quindi la decisione del consiglio di stato è ottima e per fortuna ha eliminato l'assurda sentenza del TAR di penalizzare questi direttori in quanto stranieri basandosi su cavilli.
Oltretutto la cultura e la scienza vivono di scambi culturali, è naturale che i bandi debbano essere aperti anche agli stranieri, e dovremmo anzi essere felici di riuscire ad attirare queste eccellenze dal resto d'Europa. Con sé portano anche le esperienze maturate nei loro paesi, che sono sicuramente state utili per rilanciare la cultura negli scorsi anni (come testimoniato dalla crescita del settore).. -
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Suona benissino ma se in uno dei pochi settori dove si potrebbe essere primi al mondo si lascia spazio a giovani straniere piuttosto che italiani a me sembra una fesseria.
Già i vari laureati sono costretti a emigrare per trovare lavoro,almeno in questo settore così delicato si dovrebbe dare la precedenza a noi.
Tante famiglie investono migliaia di euro facendo enormi sacrifici per far studiare i figli,non capisco perché farli scappare per forza.
Soprattutto in un settore come questo.. -
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I laureati scappano da questo paese perché questo paese ragiona con la mentalità che hai appena descritto. E una persona che vuole veramente eccellere nell'accademia aborrisce l'idea di questo protezionismo che punta solo nella direzione di un provincialismo incestuoso. Non farebbe altro che consegnare ancora di più questo paese all'irrilevanza su scala mondiale. . -
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Mmm non condivido.
La gente scappa perché persone con la terza media dirigono il museo a palermo su raccomandazione e gente laureata sta da mc a 500 euro al mese.
Se conosci solo laureati che svolgono un lavoro in cui sfruttano il loro titolo di studio appieno in italia devi ritenerti molto fortunato.
Qui alle porte di milano puoi scegliere se andare da mc,Burger king,dhl o amazon.
Con la laurea ci fai poco e niente.. -
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Macché provincialismo, non estremizziamo. Non si può negare che l'Italia abbia un bacino pressoché illimitato di persone preparate e competenti da cui pescare, sia all'interno che all'esterno dei confini nazionali. Persone che attualmente vengono solo in minima parte valorizzate, e alle quali si potrebbe serenamente affidare qualsivoglia incarico prestigioso e/o ruolo di responsabilità.
Bisognerebbe a mio parere ragionare su come trattenere giovani brillanti in primo luogo, e su come far tornare le nostre di eccellenze sparse in giro per il mondo.
Quando si riuscirà a mettere in pratica questo l'Italia, che attualmente spende troppo poco per cultura, ricerca e innovazione (denotando una generale mancanza di visione), tornerà ad essere competitiva e appetibile, e l'apertura alle eccellenze provenienti da altri Paesi verrà di conseguenza imho.
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Io parlo di persone che lavorano in accademia o luoghi legati all'accademia: se vuoi migliorarti e fare ricerca di alto livello l'Italia non è appetibile non solo perché non ci sono posti e fondi (per non parlare dei vincoli a certe ricerche), ma anche perché sul panorama internazionale puoi incontrare le migliori teste pensanti di ogni campo. E una volta intascate queste esperienze non hai voglia o motivo di stare in italia a raccontarti che gli italiani sono i migliori in tutto, come fanno quelli che propongono corbellerie come il protezionismo dei posti da direttore nei musei, ma vuoi uscire dai confini per trovare un posto dove le tue competenze vengano riconosciute anche al costo di affrontare una maggiore competizione.
Comunque Mushroom, per essere brutalmente sinceri, se tu conosci gente laureata che ha potuto aspirare solo a quei lavori (sempre che tu non parli per sentito dire, dato che in realtà i laureati tendono comunque ad essere più impiegati dei non laureati), vuole semplicemente dire che quelle lauree non valgono molto sul mercato del lavoro, vuoi perché c'è una saturazione di certi ruoli (in italia il 30% dei laureati hanno studiato in facoltà umanistiche, contro una media europea del 15%) o perché non conferiscono delle abilità spendibili in azienda.. -
Coso (Aka Dud).
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(Peccato che in termini assoluti, il 15% europeo equivalga ad un numero di laureati umanistici molto più elevato del 30% italiano. Just sayin') . -
.(Peccato che in termini assoluti, il 15% europeo equivalga ad un numero di laureati umanistici molto più elevato del 30% italiano. Just sayin')
Non centra, è comunque evidente che il nostro mercato del lavoro non riesce ad assorbirli. Addirittura le università fanno fatica a gestire tutti gli iscritti a lettere / filosofia / storia, con conseguente inevitabile calo della didattica, ma non gli è stato possibile limitare gli accessi perché a quanto pare i test di ingresso sono legali solo nelle facoltà scientifiche
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Coso (Aka Dud).
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C'entra*.
Il fatto che il mercato del lavoro non riesca ad assorbirli non è un problema dell'università ma di un mercato del lavoro eccessivamente spostato verso ingegneria, matematica, statistica e materie economiche.
Il dato che evidenziavo io è che in Italia c'è una percentuale di laureati nettamente inferiore al resto d'Europa e che quindi il 30% italiano rispetto alla media europea è un dato basso in termini assoluti.
I dati vanno compresi, non interpretati..
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