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Non ho più scritto in questo topic... comunque sia, ormai da diversi mesi, ho giocato sia a La maschera dei miracoli, quinto capitolo della saga, che a L'eredità degli Aslant, sesta nonché ultima parte (e chiusura della seconda trilogia che compone il prequel della storia).
La maschera dei miracoli è un titolo assolutamente strepitoso, forse il migliore di tutti. Il capitolo precedente, Il richiamo dello spettro, che apriva questo prequel mostrando l'incontro tra Layton e Luke, mi aveva alquanto deluso sia come storia, nulla di eccezionale e, anzi, prevedibile e banale, che come enigmi, alquanto complessi e in generale poco fantasiosi.
La maschera dei miracoli invece da questo punto di vista è stato un capolavoro quasi inaspettato: bellissimi enigmi, storia densa e ricca di colpi di scena, e la grafica in 3D, che pensavo non mi sarebbe piaciuta vista l'abitudine allo stile piatto classico della vecchia trilogia, è stata invece una bella sorpresa. Il gioco si è collegato bene sia al titolo precedente già citato che al film L'eterna diva, offrendo numerosi spunti di riflessione e lasciando buone speranze per un finale che, invece, col titolo L'eredità degli Aslant, mi ha un po' deluso.
Un po' sottotono son stati i minigiochi, specialmente quello del criceto non mi è proprio piaciuto... purtroppo, con la moda e la tendenza crescente sulla console portatile Nintendo di inserire animaletti e mostriciattoli da accarezzare e coccolare un po' ovunque (oltre ai vari Nintendogs e Cats, l'hanno fatto anche con i nuovi giochi di Pokémon e persino con Kingdom Hearts Dream Drop Distance), ce lo siam dovuto sorbire pure qua... e vabbe'. Perlomeno gli altri due, quelli del robot e del negozio, non erano così male... anche se li ho trovati poco appassionanti.
Il punto di forza come detto è stato l'intreccio della storia, tornato davvero ai suoi standard abituali, anche se la fissa di voler per forza scoprire a tutti i costi il passato di Layton andando sempre più a ritroso nella sua vita, è stato un po' controproducente ed ha reso alcune cose prevedibili, senza per questo togliere comunque suspense al giocatore. Considerando già i drammi che il professore, come abbiamo appreso da Il futuro perduto, ha vissuto in passato, aggiungerne altri con dei risvolti tragici forse è stato un po' eccessivo.
Mi son piaciuti molto i personaggi, ben caratterizzati e perfettamente funzionali alla storia, e le poche - ma dovute - aggiunte al sistema di gioco sono state sicuramente gradite.
Passando invece a L'eredità degli Aslant, dopo un titolo così bello mi aspettavo un finale strepitoso, studiato minuziosamente e con ripetuti colpi di scena.
Faccio tranquillamente spoiler, visto che è il topic dedicato e che comunque il gioco ormai è uscito da parecchi mesi... ma arrivati a quel punto, chi è che non aveva capito che Descole fosse il fratello di Layton, e che Bronev fosse il loro vero padre? Mi sembrava veramente troppo palese... e il modo in cui si è arrivati a questa rivelazione, senza un gran ritmo e con un pathos scarso, non mi ha soddisfatto.
Chi ci ha giocato sa bene che il gruppetto dei nostri si ritrova già dall'inizio insieme al professor Sycamore, che altri non è che il cattivone Descole (facilmente intuibile per diversi motivi, il più evidente dei quali il fatto che insieme a loro viaggia anche il maggiordomo/tuttofare che accompagnava Descole nei giochi precedenti... oltre al fatto che il doppiatore ovviamente è lo stesso; più chiaro di così si muore), alla ricerca di alcuni artefatti che getteranno finalmente luce sul mistero della perduta civiltà degli Aslant.
Questi artefatti, cinque uova realizzate dagli Aslant, si trovano sparsi in cinque diverse località del mondo, e questo è forse il più grande difetto del gioco: bisognerà dirigersi in ogni location (un po' come la ricerca delle sfere del drago, e la ragazza che li accompagna, Aurora, discendente dell'antica civiltà, funge da radar), visitarla, ed aiutare in qualche modo gli autoctoni a risolvere i loro problemi. Per ricompensa, si riceve un uovo.
Fortunatamente non ci vuole molto tempo a conquistare ogni singolo uovo (più o meno in ogni location bisogna risolvere sui 25 enigmi), ma questa ricerca rappresenta praticamente un buon 90% del gioco. Il restante 10% è una conclusione affrettata e confusionaria con dei risvolti banali e prevedibili (l'unica cosa che non si poteva prevedere visto che non è mai stato dato alcun indizio a riguardo, e ripensandoci ancora adesso non è che fosse 'sto gran bel colpo di scena, è stato il fatto che Emmy lavorasse per Bronev), un epilogo decisamente mal costruito e che richiama decisamente troppo a cose già viste e riviste (io ad esempio l'ho trovato identico al film d'animazione Laputa - Castello nel cielo).
Dopo la premessa rappresentata da La maschera dei miracoli mi aspettavo quindi un finale spettacolare, sconvolgente, e pur se a conti fatti il gioco è tutt'altro che brutto e mi ha fatto piacere giocarci, la conclusione ha enormemente deluso le mie aspettative.
Gli enigmi non sono belli come quelli del quinto gioco ma nemmeno bruttini come quelli del quarto, mentre i minigiochi son forse i peggiori dell'intera saga: complicati, pesanti, a lungo andare persino esasperanti visto che senza l'ausilio di una guida è veramente difficile riuscire a completarli.
Il comparto musicale di entrambi i giochi è stato, come sempre, superlativo.
E ora, in attesa di sapere se la saga verrà mai ripresa in futuro dalla Level-5 o se davvero le avventure del professore si chiuderanno definitivamente qui, vi lascio qualche video di Professor Layton vs. Phoenix Wright: Ace Attorney, l'attesissimo gioco crossover fra le due serie, finalmente uscito pochi giorni fa anche qui in Italia! Se riesco io lo prenderò tra qualche settimana. 
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), oppure quando Layton di punto e in bianco si ferma in mezzo alla strada e fa "ehi Luke, guarda, un enigma nascosto!" (e come caspiterina è fatto un enigma nascosto?! 
