Elezioni politiche 2018

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    Besugo d'un besugo!

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    Che bello il programma del Centro-Destra. :comeno:
     
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    www.ilpost.it/2018/02/07/plagio-programma-m5s/

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  3. Coso (Aka Dud)
     
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    CITAZIONE
    La scelta in vista delle elezioni politiche del 4 marzo è purtroppo tanto semplice quanto deprimente. Qualunque analisi delle opzioni a disposizione, infatti, non può prescindere da un triste dato di fatto che non mi sembra evidenziato a sufficienza da opinionisti, esperti e addetti ai lavori, che invece nella grandissima parte dei casi stanno facendo finta di raccontare un’elezione normale, una corsa dei cavalli come tutte le altre. Cosa che non è.

    Guardiamoci negli occhi. Che siate di destra o di sinistra, che vi piaccia o non vi piaccia il governo Gentiloni, se siete un minimo seri e informati, e avete un po’ di onestà intellettuale, sapete che oggi in Italia c’è purtroppo un solo grande partito in grado di farsi carico dell’immane responsabilità di governare la settima economia del mondo ed è il Partito Democratico. Lo dico senza nessun orgoglio e anzi con grande amarezza e preoccupazione. Vorrei che non fosse così, sarebbe meglio per tutti PD compreso, ma è così. Il re è nudo. Se avete anche solo un briciolo di percezione di cosa voglia dire governare un paese – prima ancora di capire se governarlo bene o male: governarlo – e farne gli interessi e rappresentarlo nel mondo, se conoscete anche solo un po’ cosa deve e non deve fare un governo, cosa può e cosa non può fare, cosa devono essere in grado di fare le persone che ne fanno parte, lo sapete anche voi: e non è una cosa bella.

    Potete detestare Matteo Renzi, potete pensare che l’attuale classe dirigente del Partito Democratico sia troppo centrista oppure schiava dei soliti sindacati (sono diffusissime entrambe queste critiche), che sia troppo dura o troppo morbida con i migranti (sono diffusissime entrambe queste critiche), che gli 80 euro siano stati un modo balordo di spendere i soldi, che la Buona scuola sia un fallimento, eccetera. Non sto dicendo che non abbiate ragione, magari avete ragione, non è questo il punto: non voglio contestare queste idee. Il punto è che meritereste di trovare sulla scheda elettorale delle plausibili opzioni alternative al Partito Democratico: meritereste di avere la possibilità di scegliere un’altra strada, non fosse altro che per il sano principio dell’alternanza, senza per questo temere tragedie. Eppure – guardiamoci negli occhi – sapete anche voi che oggi l’unico governo da paese normale che queste elezioni possano esprimere, l’unica classe dirigente da paese normale che questo paese possieda, sia in questo momento quella del Partito Democratico e dei suoi alleati. Gentiloni, Padoan, Bonino, Calenda, Bellanova, Della Vedova, Boschi, Scalfarotto, Minniti, Delrio, Franceschini, eccetera. Non è la classe dirigente migliore possibile. Orrore, sto allora forse dicendo che è la meno peggio? No, magari. Sto dicendo che è l’unica.

    La coalizione di centrodestra non è una coalizione, non ha un leader e non ha progetti comuni a parte qualche vuoto slogan. È enormemente più pericolosa e farsesca di quella che tra il 2008 e il 2013 ha letteralmente trascinato il paese a un passo dalla bancarotta e dal completo commissariamento in stile Grecia, cioè a un passo dal momento in cui forse i soldi che avete in banca non valgono più niente, per capirci. Il tutto mentre il suo capo, che incidentalmente era anche capo del governo dell’Italia, veniva processato per frode fiscale e prostituzione minorile e il Parlamento votava fingendo di credere che una sua giovane amica, diciamo così, fosse la nipote di Hosni Mubarak. È successa veramente quella cosa lì, sapete? Ci si mette un attimo a tornarci. Ci si mette un attimo. E lo ripeto: questa coalizione di centrodestra è enormemente più pericolosa di quella che ha già distrutto il paese una volta. Oggi non ha più quel leader, che è suonato dagli anni e ineleggibile, e non ne ha nessun altro; ed è composta per metà da due partiti di estrema destra la cui linea politica è un miscuglio di razzismo, populismo da bar e teorie del complotto.

    L’attuale Lega è vista con preoccupazione e fastidio persino da gente come Roberto Maroni e Luca Zaia, che hanno almeno un’idea di cosa voglia dire la responsabilità di governare qualcosa; quando invece basta ascoltare Matteo Salvini parlare di dazi per rendersi conto che proprio non sa quello che dice. Fratelli d’Italia è una ridicola e inquietante parodia del Movimento Sociale Italiano, perché dopo Fiuggi persino dentro Alleanza Nazionale avrebbero giudicato come uno sciroccato – come minimo – chi avesse aderito a una teoria del complotto sui ricchi banchieri ebrei che vogliono distruggere l’Europa contaminandone la razza o fosse andato a fare sceneggiate da Bagaglino davanti al Museo Egizio di Torino.

    Forza Italia non esiste. È un involucro con un leader che non è riconosciuto come tale da nessuno – nemmeno dal gruppetto di fedelissimi che gli fanno da badanti per affetto, per antica stima o per opportunismo – che unisce pezzetti di una logora classe dirigente guidata solo da interessi individuali, pronta a sparpagliarsi il giorno dopo il voto in nome della propria personale sopravvivenza, come già accaduto dopo le elezioni politiche del 2013. Gli unici che dentro Forza Italia hanno un’ambizione politica vera – e in quanto tale rispettabile – sono quelli che vogliono fare le scarpe a Silvio Berlusconi, che saranno quindi i maggiori agenti di caos dal 5 marzo in poi. Ma attenzione, breaking news: non si possono fare le scarpe a Silvio Berlusconi, perché Forza Italia è di sua proprietà. Non è un partito vero. Dopo il voto si atomizzerà.

    Poi c’è il Movimento 5 Stelle. Di nuovo, guardiamoci negli occhi. Trattare il Movimento 5 Stelle come un’opzione politica normale e non come una grave e pericolosa minaccia per la collettività è davvero colpevole: ed è tanto più colpevole quanto è alto e illustre ogni singolo pulpito che in questi anni ha contribuito a lisciargli il pelo e giocare col baratro per guadagnare pubblico o togliersi qualche personale sassolino contro Renzi, col risultato di sdoganare una classe dirigente della quale la cosa migliore che si possa dire – la cosa migliore – è che sia tragicamente impreparata, a cominciare dal suo leader che vorrebbe governare l’Italia avendo nel curriculum l’esperienza di webmaster e steward allo stadio. La cosa peggiore: un gruppetto di buoni a nulla – pochi in buona fede, altri in malafede – che mente in continuazione, che usa la completa incompetenza come bandiera, che ottiene consensi soffiando sui nostri peggiori istinti, che sta facendo disastri ovunque governi, che non è riuscito nemmeno a fare delle liste elettorali e un programma senza commettere errori da dilettanti, che non saprebbe amministrare un condominio ed è direttamente comandato da una società di consulenza. Dai, di cosa stiamo parlando.

    Non mi dilungo su Liberi e Uguali solo perché, al contrario del centrodestra e del Movimento 5 Stelle, non ha nessuna speranza di arrivare al governo, per quanto possa comunque fare danni. Dentro e fuori Liberi e Uguali anche i pochi benintenzionati sanno che fine farà questo cartello elettorale dal 5 marzo: la fine che ha fatto L’Altra Europa con Tsipras allo scorso giro, e Rivoluzione Civile a quello prima, e la Sinistra Arcobaleno a quello prima ancora. Smetterà di esistere, si sbriciolerà nelle mille sigle che l’hanno costruito allo scopo di farsi riportare in Parlamento. L’avranno sfangata, ora ognuno per sé e dio per tutti, benintenzionati e non: tra cinque anni ne riparliamo. Basterà trovare un altro nome, un altro logo e un altro estemporaneo leader da usare per tre mesi, vedremo quale innocuo ex magistrato ci sarà sulla piazza.

    Ora, credetemi. Scrivo tutto questo senza un minimo di soddisfazione. Nessuna. Vorrei che ci fosse in Italia un normale partito di sinistra, come Syriza o come la Linke, e invece ci ritroviamo con questo sgorbietto utile a far fare un ultimo giro di giostra a una classe dirigente arrivata al capolinea più o meno nel 2011. Vorrei che ci fosse in Italia un vero partito conservatore, come la CDU o come il Partido Popular, e invece ci ritroviamo con una cosa a metà tra Moira Orfei e Alba Dorata. Tutti i paesi europei fanno i conti con movimenti estremisti, populisti, anti-immigrati, eccetera, ma noi siamo gli unici in cui questi movimenti contano tutti insieme – M5S più Lega più FdI – quasi il 50 per cento dei voti, secondo i sondaggi. Quasi il 50 per cento. Per cui senza dubbio questa è l’offerta politica che ci meritiamo e che avrà la meglio il 4 marzo: e d’altra parte non vedo a sinistra e a destra del PD tutto questo struggersi davanti alla scheda elettorale. Mi sembrano tutti piuttosto entusiasti di votare le opzioni di cui sopra. Gli unici che andranno a votare col mal di pancia sono quelli che andranno a votare l’unico partito normale di questo paese, che peraltro lo ha reso incontestabilmente migliore di come fosse cinque anni fa nonostante quel risultato elettorale balordo e nonostante Matteo Renzi dal 4 dicembre 2016 a oggi abbia sbagliato tutto quello che poteva sbagliare.

    Questo non è un post che invita a votare Partito Democratico. Questo è un post che prende atto con enorme preoccupazione del fatto che oggi in Italia la democrazia sia mutilata non dai presunti “poteri forti” – semmai dalla loro pavida abdicazione – bensì dall’impossibilità di esercitare una vera scelta tra opzioni politiche anche molto diverse ma che non facciano temere tragedie. Perché di questo si parla, e se non ne avete la percezione forse pensate che un governo Salvini o uno Salvini-Meloni-Di Maio non possano davvero accadere (in questo caso chiedete agli americani) oppure siete come me, privilegiati quanto basta da sapere che ve la caverete in ogni caso.

    Io vivo in una delle città più prospere e meglio amministrate d’Italia, sono un uomo, ho la cittadinanza italiana, sono relativamente giovane, sono normodotato, sono autosufficiente, sono eterosessuale, sono bianco, non ho figli, ho un lavoro stabile e che mi piace e uno stipendio che mi permette di vivere serenamente. Sono letteralmente il ritratto del privilegio, in un posto come l’Italia del 2018. Non sono al riparo da tutto – uso le strade e gli ospedali che usiamo tutti, pago le tasse, mi affido alle forze dell’ordine per la mia sicurezza, eccetera – ma comunque vada me la caverò. Posso permettermi di votare per “dare un segnale” o perché Renzi mi sta sul cazzo, posso votare per contestare una sola questione – che sia il caso Regeni o la gestione dei flussi migratori – infischiandomene del fatto che il ministro degli Interni Matteo Salvini e quello degli Esteri Carlo Sibilia proprio su quelle questioni avrebbero fatto e faranno molto peggio. Io lo posso fare, starò bene comunque, anzi, magari mi tolgo pure una soddisfazione. Se però siete donne, studenti, stranieri, genitori, malati, disoccupati, precari, disabili, omosessuali, non bianchi, o se avete a cuore la serenità di almeno una di queste categorie di persone, io ve lo dico, guardiamoci negli occhi: forse non ve lo potete permettere, di giocare col fuoco.

    Fonte: Francesco Costa/Il Post
     
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    Se si pensa che il PD sia il "male minore" non vuol dire necessariamente che sia "l'unico partito decente" :asd:
    Voglio dire, già 10 anni fa chi sosteneva la sinistra guardava al PD con una triste aria malinconica, sforzandosi di trovare un po' di speranza :oo:
    Il PD, oggi come già 6-7 anni fa, è ormai un grosso ammasso centrista (una sinistra molto moderata, diciamo) di movimenti magmatici che si accavallano nella speranza di riuscire a sembrare in grado di fare "qualcosa di sinistra" :ooasd:
    E' vero che la destra italiana negli ultimi anni sia diventata sempre più la macchietta di sé stessa, non capisco come possa avere ancora credibilità.
    Che poi, a voler essere cattivi, questa cosa vale un po' con tutti i maggiori movimenti attuali (in soldoni è quello che scrive il tipo qua sopra), ma poi la gente mi da del disfattista :rufy2:
     
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  5. Coso (Aka Dud)
     
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    CITAZIONE (Infinity_S @ 19/2/2018, 13:38) 
    Se si pensa che il PD sia il "male minore" non vuol dire necessariamente che sia "l'unico partito decente" :asd:
    Voglio dire, già 10 anni fa chi sosteneva la sinistra guardava al PD con una triste aria malinconica, sforzandosi di trovare un po' di speranza :oo:
    Il PD, oggi come già 6-7 anni fa, è ormai un grosso ammasso centrista (una sinistra molto moderata, diciamo) di movimenti magmatici che si accavallano nella speranza di riuscire a sembrare in grado di fare "qualcosa di sinistra" :ooasd:
    E' vero che la destra italiana negli ultimi anni sia diventata sempre più la macchietta di sé stessa, non capisco come possa avere ancora credibilità.
    Che poi, a voler essere cattivi, questa cosa vale un po' con tutti i maggiori movimenti attuali (in soldoni è quello che scrive il tipo qua sopra), ma poi la gente mi da del disfattista :rufy2:

    Infatti la tesi dell'articolo non è che sia "il male minore", ma che sia l'unica alternativa credibile.

    Che poi secondo me fa confusione col Centro-Sinistra, ma questo è un altro discorso.

    Sul centrismo del PD: sì e no. È vero per la segreteria Renzi che ha visto il PD spostarsi da centro-sinistra al centro e stabilirvisi dopo la fuoriuscita delle varie anime di sinistra all'interno del partito. Ma prima era effettivamente un partito di centro-sinistra. Il problema è che si siano create nel corso del tempo troppe correnti che puntavano al potere e nessuno abbia saputo fare minoranza vera all'interno del partito quando c'erano gli altri a dirigere.

    E la destra non è diventata una macchietta di sé stessa (magari fosse stato così). Purtroppo si è radicalizzata, fascistizzandosi sempre di più. E la dimostrazione ce la danno i Salvini e le Meloni (oltre che ad una parte della stessa Forza Italia).
     
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  6. Marshall G4 Rufy
     
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    io non voto, mi sono stufato. non ci perdo neanche tempo ed energie
    tanto siamo al punto che votare uno o un altro è la stessa cosa
     
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    CITAZIONE (Marshall G4 Rufy @ 19/2/2018, 14:41) 
    io non voto, mi sono stufato. non ci perdo neanche tempo ed energie
    tanto siamo al punto che votare uno o un altro è la stessa cosa

    E un ragionamento sbagliato se mi permetti.
     
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  8. Marshall G4 Rufy
     
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    lo so che e' sbagliato, ma ho 30 anni, e ho sempre votato, ma ho sempre visto gente che ha rubato o altro e basta. quindi..
     
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    Scusa ma mi pare un ragionamento un po qualunquista.

    Poi ognuno è libero di fare quello che vuole, ma il diritto di voto è sacro e va utilizzato. L'astensionismo è la prima ragione per cui la politica è in declino.
     
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  10. Marshall G4 Rufy
     
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    CITAZIONE (-Guy Incognito- @ 20/2/2018, 09:42) 
    Poi ognuno è libero di fare quello che vuole, ma il diritto di voto è sacro e va utilizzato. L'astensionismo è la prima ragione per cui la politica è in declino.

    dammi una prova che sia la prima ragione. Non votare, o votare bianco e' cmq una decisione con uno scopo
     
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    che ne pensate della lega di Salvini?
     
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    ^Facevano più simpatia quando avevano inventato il mito della Padania e dicevano di non avere nulla a che spartire con l'Italia :comeno:
     
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    ho paura che forse uscirà lega salvini.. Lotta al terrorismo cit Salvini :asd:
     
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    vorrei guardarti finché non mi spengo

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    CITAZIONE (Marshall G4 Rufy @ 20/2/2018, 10:41) 
    CITAZIONE (-Guy Incognito- @ 20/2/2018, 09:42) 
    Poi ognuno è libero di fare quello che vuole, ma il diritto di voto è sacro e va utilizzato. L'astensionismo è la prima ragione per cui la politica è in declino.

    dammi una prova che sia la prima ragione. Non votare, o votare bianco e' cmq una decisione con uno scopo

    Votare è un diritto e un dovere secondo la costituzione
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    CITAZIONE (Marshall G4 Rufy @ 20/2/2018, 10:41) 
    CITAZIONE (-Guy Incognito- @ 20/2/2018, 09:42) 
    Poi ognuno è libero di fare quello che vuole, ma il diritto di voto è sacro e va utilizzato. L'astensionismo è la prima ragione per cui la politica è in declino.

    dammi una prova che sia la prima ragione. Non votare, o votare bianco e' cmq una decisione con uno scopo

    Premesso che diritto al voto significa anche diritto al non voto e che io non ti farò nessuna morale sul dovere di andare a votare, credo comunque ti converrebbe farlo. Razionalmente, scegliere il meno peggio è comunque meglio di non scegliere affatto.
     
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