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Il catcalling che pena prevede? . -
.CITAZIONEBeh i palpeggiamenti non sono forse da denuncia (poi dipende ) ma io non li considererei così insignificanti.
Sì, sono passabili di denuncia, ma ci sono situazioni e situazioni.
Se una reporter viene palpeggiata durante un servizio televisivo, il colpevole viene giustamente messo ai ferri
Se una ragazza random si prende una manata random in mezzo alla calca di una discoteca è difficile che si fermi tutto e si chiami la polizia.
Però nel momento in cui un giornalista chiede "hai mai subito molestie", la risposta diventa sì.. -
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Beh chiaro che sia così. Probabilmente nei numeri c'è un pò di quello che dice Pizzetto e altrettanto o più di quello che dici tu. . -
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Negare che non ci siano molestie continue é allucinante. In che mondo vivete? Qui da me nel sud Italia c'è un machismo schifoso, donne fischiate, clacsonate, continuo catcalling e anche di peggio. Sempre e solo perché le donne sono viste come oggetti sessuali e non persone. Di questo do la colpa ai mass media, ogni tre inquadrature su Mediaset c'è un culo o una tetta. L'educazione passa anche da quello rispettare le donne e non trattarle come oggetti. Le denunce sono i casi estremi. . -
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Certo, hai ragione. Solo due appunti. Il primo è che non penso sia solo al Sud, anzi i casi di cronaca di violenza più recenti che ho sentito qua e là si sono verificati al Nord. Tutto il mondo è paese. Il secondo è che il modello donna-oggetto è perpetuato da numerose donne dello spettacolo. Poi si inventano teorie atte a giustificare, ad esempio, un certo modo di esibirsi in pubblico. O vogliamo davvero pensare che Elodie, per citare un nome, si vesta come si vesta perché così si sente libera? Io ho seri dubbi che la motivazione sia quella.
Comunque i maschi casi umani ci sono, inutile negarlo. D'altronde per la logica maschile più spicciola il tuo valore come uomo passa da quanto ti dimostri maschio. E hanno una certa opinione del "maschio". Non hanno molti altri argomenti e/o interessi. Poco più evoluti di un cane, insomma.. -
.le donne sono viste come oggetti sessuali e non persone. Di questo do la colpa ai mass media, ogni tre inquadrature su Mediaset c'è un culo o una tetta.
Mi dai il la per aprire una parentesi non da poco, ovvero il mondo del porno. Probabilmente la fonte per eccellenza di certe associazioni di idee, a partire proprio dai titoli dei contenuti che non sono nemmeno definibili tali, sono praticamente sequenze di insulti (inutile fare esempi pure censurati, sappiamo tutti gli epiteti utilizzati e senza nemmeno andarsi a cercare le categorie più alternative)
L'assefuazione a quel tipo di linguaggio e definizioni porta a impiantare nel cervello un certo tipo di concetti, c'è per forza un'influenza che deriva anche da lì ed è assolutamente normalizzato e tollerato nel silenzio generale. Anzichè promuovere campagne per abolire quel tipo di materiale, che come ogni forma di censura ha più aspetti problematici che benefici, sarebbe più utile introdurre un discorso sullo stile con cui proporli. Titoli un attimo meno grevi non farebbero male, non sarebbe una gran rinuncia. -
.Certo, hai ragione. Solo due appunti. Il primo è che non penso sia solo al Sud, anzi i casi di cronaca di violenza più recenti che ho sentito qua e là si sono verificati al Nord. Tutto il mondo è paese. Il secondo è che il modello donna-oggetto è perpetuato da numerose donne dello spettacolo. Poi si inventano teorie atte a giustificare, ad esempio, un certo modo di esibirsi in pubblico. O vogliamo davvero pensare che Elodie, per citare un nome, si vesta come si vesta perché così si sente libera? Io ho seri dubbi che la motivazione sia quella.
Comunque i maschi casi umani ci sono, inutile negarlo. D'altronde per la logica maschile più spicciola il tuo valore come uomo passa da quanto ti dimostri maschio. E hanno una certa opinione del "maschio". Non hanno molti altri argomenti e/o interessi. Poco più evoluti di un cane, insomma.
In Italia questo fenomeno é recente, trae origine come periodo storico dalla Milano da bere, dai ruggenti anni 80, dall'ascesa di un edonismo italico volto al mero piacere dell'attimo, al dimenticarsi dei sacrifici e del dovere di costruire per un futuro, siamo un paese che vive e ha vissuto sopra i suoi mezzi. Che ha perso etica e morale in tutto. Non so perché ma negli 50 nessuno avrebbe mai pensato di regalare soldi a pioggia stile reddito di cittadinanza. C'era tanta merda, c'era la miseria, c'erano i ladroni del boom (vedetevi il film di De Sica il BOOM), ma c'era ancora il decoro e il buon costume. Il problema é culturale e di società. Guardate i dati sugli emigrati:
E' allucinante. Stanno scappando tutti, é questo paese il problema e la sua società.. -
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Beh negli anni '50 le donne erano totalmente di proprietà del padre prima e del marito poi. La violenza domestica, da quella senssuale alla malmenazione, era molto diffusa. Non c'era il divorzio e credo ci fosse il delitto d'onore. In pratica era un altro mondo, soprattutto per le donne.
Povere nonne, mi verrebbe da dire.. -
.le donne sono viste come oggetti sessuali e non persone. Di questo do la colpa ai mass media, ogni tre inquadrature su Mediaset c'è un culo o una tetta.
Mi dai il la per aprire una parentesi non da poco, ovvero il mondo del porno. Probabilmente la fonte per eccellenza di certe associazioni di idee, a partire proprio dai titoli dei contenuti che non sono nemmeno definibili tali, sono praticamente sequenze di insulti (inutile fare esempi pure censurati, sappiamo tutti gli epiteti utilizzati e senza nemmeno andarsi a cercare le categorie più alternative)
L'assefuazione a quel tipo di linguaggio e definizioni porta a impiantare nel cervello un certo tipo di concetti, c'è per forza un'influenza che deriva anche da lì ed è assolutamente normalizzato e tollerato nel silenzio generale. Anzichè promuovere campagne per abolire quel tipo di materiale, che come ogni forma di censura ha più aspetti problematici che benefici, sarebbe più utile introdurre un discorso sullo stile con cui proporli. Titoli un attimo meno grevi non farebbero male, non sarebbe una gran rinuncia
Onestamente non sono convinto che il porno ne sia la causa. Anzi, volendo penso che sia una valvola di sfogo.
Per fare un esempio concreto che tutti qui condividiamo, io/noi ci "eccitiamo" (non sessualmente ) nel vedere tizi che si menano a sangue e distruggono città e Paesi; apprezziamo personaggi che nel mondo reale sarebbe criminali di guerra a dire poco, a volte.
Ma che so, io leggo anche Kengan Ashura/Omega, che è un manga dove sostanzialmente la gente si ammazza in scontri all'ultimo sangue per il gusto di farlo, e mi piace.
Tuttavia, non mi sognerei mai di traslare questi concetti (che mi piace vedere/leggere) nel mondo che mi circonda. Anzi, se vedessi uno fare così nel mondo reale probabilmente ne sarei scandalizzato.
Insomma, tutta la parte dell'immaginazione per me ha semmai una valenza catartica.. -
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Della promozione di Vannacci ne vogliamo parlare? Per carità, sono consapevole che certe idee siano popolari in certi ambienti, ma io la considero una vera e propria vergogna nazionale. . -
.Onestamente non sono convinto che il porno ne sia la causa. Anzi, volendo penso che sia una valvola di sfogo.
Per fare un esempio concreto che tutti qui condividiamo, io/noi ci "eccitiamo" (non sessualmente ) nel vedere tizi che si menano a sangue e distruggono città e Paesi; apprezziamo personaggi che nel mondo reale sarebbe criminali di guerra a dire poco, a volte.
Ma che so, io leggo anche Kengan Ashura/Omega, che è un manga dove sostanzialmente la gente si ammazza in scontri all'ultimo sangue per il gusto di farlo, e mi piace.
Tuttavia, non mi sognerei mai di traslare questi concetti (che mi piace vedere/leggere) nel mondo che mi circonda. Anzi, se vedessi uno fare così nel mondo reale probabilmente ne sarei scandalizzato.
Insomma, tutta la parte dell'immaginazione per me ha semmai una valenza catartica.
Mi riferivo non ai contenuti ma al modo in cui sono venduti; se chiamo un video "t***a p*******a si fa i******e a s*****e da grossi c***i n**i come una c***a" ho buttato un insieme di insulti in sequenza che non erano affatto necessari, e contribuiscono a fissare per bene quel tipo di linguaggio e definizioni che poi vengono infatti utilizzati comunemente nei commenti tra amici vari. Modificare questo tipo di pubblicità in cui la donna è sempre questo e quell'altro epiteto offensivo (mentre il maschio guarda caso non ne viene mai intaccato) può fare solo bene nel lungo termine. In psicologia si parlerebbe di ancoraggio, in questo caso il creare collegamenti lessicali automatici tra donna in contesto sessuale = aggettivo colorito a piacere. Non è obbligatorio usare quelle descrizioni, il contenuto non cambierebbe e sarebbe cliccato lo stesso, quindi un modo diverso di presentarli non costituisce una rinuncia e a livello subliminale l'effetto sarebbe solo che positivo. -
.Della promozione di Vannacci ne vogliamo parlare? Per carità, sono consapevole che certe idee siano popolari in certi ambienti, ma io la considero una vera e propria vergogna nazionale.
In fondo nella tua constatazione c'è anche la spiegazione di come ciò sia possibile.. -
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Per celebrare il mio ventesimo anno di servizio le farò uno sconto del 50%. Pagherà appena cinquanta milioni a vittima
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secondo me cercare la colpa nei porno è un po' come quelli che negli anni 70 la davano alla musica Metal, o quelli che negli anni 90' la davano ai videogames, o ai manga o altro
se una persona quando si trova davanti ad un prodotto di intrattenimento o arte, non sa distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato e si fa influenzare, la colpa non è del prodotto, ma della sua etica/educazione di base.
cioè se io guardando Fight Club, poi esco di casa e inizio a menare la gente non è film ad essere problematico per la società, ma io che ho chiaramente dei problemi miei.. -
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Uhm, non so se anche la seconda volta il messaggio sia stato poco chiaro non parlo dei video ma del come vengono nominati. Non sono titoli, sono insulti a caso che fanno a gara di grevità e quel linguaggio poco sorprendentemente non rimane confinato lì. Diventano definizioni normalissime da usare come se nulla fosse in certi contesti, creano un immaginario denigratorio. Eppure utilizzando altri titoli, altre descrizioni, non verrebbe a mancare niente nel prodotto stesso nè nell'utilizzo dello stesso. Verrebbero a mancare solo gli insulti, che non credo siano una necessità da difendere . -
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sono necessari invece, perchè fanno parte di quel contesto/genere di prodotto, esattamente come la morte, la paura e lo splatter possono fare parte di un film horror.
il bambino non deve guardare il film porno in teoria, così come non deve guardare l'horror, ma se diventa un bigotto o un assassino non è certo colpa di quei due prodotti..