One Piece - Volume 74

"Starò sempre al tuo fianco"

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    L'ho letto anch'io. :sese:
    In generale il volume è molto divertente, scorre veloce e la gestione dei vari fronti mi è sembrata ottima; la codardia di Usop pesa pochissimo, visto che subito torna indietro, ma resta la gag finale che è per me abbastanza insipida.

    Passando alla traduzione, mi pare che Yupa abbia fatto un lavoro eccellente, mi sono piaciuti tutti gli adattamenti, da Trébol a Sugar, da Vise a Pink (il "pischelle/ragazzine" citato da Einl mi sembra ininfluente), dai Tontatta a Lao G. Bene anche vari nomi dei Frutti: Colla Colla, Swim Swim, Pietra Pietra, Flap Flap.
    Ho solo alcuni dettagli da segnalare:
    - "Casa dei giocattoli" l'avrei lasciato "Toy House", visto che è così anche in originale, è comprensibile per tutti e c'è pure scritto davanti all'ingresso;
    - "Ammiraglio Orlumbus" mi pare una scelta un po' infelice perché così la carica non è distinta da quella degli Ammiragli della Marina, mentre Oda usa termini diversi;
    - "Hakuba" tradotto come "Cavallo Bianco" mi pare la cosa peggiore, in quanto nome proprio dell'alter ego di Cavolish, tra l'altro lo stesso Oda li scrive in maniera diversa ed "Hakuba" ha solo la pronuncia uguale a "Cavallo Bianco";
    - bruttino anche il "Pam Pam" reso come "Bang Bang", principalmente perché noi il Bang lo associamo alle armi da fuoco, che con Gladius non c'entra proprio niente, lo stesso sostituire "Punc" con "Bang" non rende affatto l'idea originale né il gioco di parole che c'è dietro (tra "punc" e "steampunk"). :nono:

    Sul Reverie: mi pare che la traduzione "assemblea mondiale" sia stata ereditata dai vecchi volumi, o sbaglio?

    Ci sono poi due errori di Oda da segnalare... :asd:
    Nel volume 72 aveva detto che il Colosseo era dell'antica Grecia e si è corretto in questo, bravo. :sese:
    Lampo si "sdoppia": lo vediamo combattere con Leo dopo che Kyros ed alcuni Tontatta se ne sono andati; poi lo vediamo insieme a Kyros e Kabu contro Lao G. :xd: Classico errore che se segnalato nelle SBS porterà Oda a dire "sono due gemelli". :comeno:
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    Anche a me non è pisciuta molto la traduzione di Hakuba......
     
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    Lampo si "sdoppia": lo vediamo combattere con Leo dopo che Kyros ed alcuni Tontatta se ne sono andati; poi lo vediamo insieme a Kyros e Kabu contro Lao G. :xd: Classico errore che se segnalato nelle SBS porterà Oda a dire "sono due gemelli".

    Nell'anime al posto di lampo c'è Inhel, per una volta hanno azzeccato.
     
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    Una nota di colore sul "pischelle/ragazzine" di Pink: se la memoria non mi inganna, fui io a scegliere quel particolare termine gergale all'epoca della presentazione ufficiale di Pink, perchè mi sembrava adatto alla sua natura tamarra. :asd:
    Quindi è solo una nota di caratterizzazione personale che ho dato al personaggio (che ognugno può preferire o meno a un'altra) e non il termine "corretto" da usare. :eheh:
     
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  5. Einl
     
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    Sì, vanno bene tutte le vostre considerazioni, però (metto sotto spoiler, perché è spoiler)
    con l'uso di pischella si potrebbe dare un altro significato alla luce di quanto è avvenuto nell'ultimo capitolo.


    Forse mi sarà rimasta impresa, perch avrò editato quelle pagine. :oo:
    Comunque da quello che ricordo Yupa è un traduttore che vuole tradurre tutto quello che può, quindi ecco perché (forse) hakuba è passato a cavallo bianco.
     
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    CITAZIONE (Einl @ 2/2/2015, 12:58) 
    Forse mi sarà rimasta impresa, perch avrò editato quelle pagine. :oo:
    Comunque da quello che ricordo Yupa è un traduttore che vuole tradurre tutto quello che può, quindi ecco perché (forse) hakuba è passato a cavallo bianco.

    Sì, anche noi traduciamo tutto, ma c'è un limite.
    Ace non lo chiamiamo Asso e Sanji non lo chiamiamo Complimento. :oo:

    Per "Hakuba" (nome dell'alter ego) Oda usa il katakana ハクバ (scriturra fonetica che è usata per i nomi propri intraducibili), mentre per il soprannome "Cavallo Bianco" usa i kanji 白馬 (ovvero 白 "cavallo" e 馬 "bianco").
    La pronuncia è la stessa, ma a seconda dei kanji usati il significato cambia.
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  7. Einl
     
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    CITAZIONE (gilgaladviola91 @ 2/2/2015, 13:11) 
    CITAZIONE (Einl @ 2/2/2015, 12:58) 
    Forse mi sarà rimasta impresa, perch avrò editato quelle pagine. :oo:
    Comunque da quello che ricordo Yupa è un traduttore che vuole tradurre tutto quello che può, quindi ecco perché (forse) hakuba è passato a cavallo bianco.

    Sì, anche noi traduciamo tutto, ma c'è un limite.
    Ace non lo chiamiamo Asso e Sanji non lo chiamiamo Complimento. :oo:

    Per "Hakuba" (nome dell'alter ego) Oda usa il katakana ハクバ (scriturra fonetica che è usata per i nomi propri intraducibili), mentre per il soprannome "Cavallo Bianco" usa i kanji 白馬 (ovvero 白 "cavallo" e 馬 "bianco").
    La pronuncia è la stessa, ma a seconda dei kanji usati il significato cambia.

    Sì, ma io non centro nulla. XD Magari si tratta della parte adattamento, che Yupa ha sempre detto di non occuparsene. Cito il suo commento, per chi magari non lo hai mai letto.

    Da yupa1989

    CITAZIONE
    Non è cosa che mi piace, criticare le traduzioni altrui. Quelle fumettistiche e dal giapponese, intendo. Cioè, quelle del mio campo.
    Il rischio sarebbe alto, di far la figura del saccente che agita il ditino ma non s’accorge di non far tanto meglio di chi critica.
    Piuttosto che spender tempo a far le pulci agli errori altrui, sicuramente meglio impegnarlo per evitarne di proprî.

    Ovviamente questo non significa che non legga lavori altrui, anzi.
    E che non ci trovi cose assai discutibili, o che mi sembrano tali; e naturalmente anche molto da cui imparare, invece.
    Solo che di norma non mi metto a scriverne qui, sul blog, o altrove.

    Poi in certi casi leggo lavori altrui anche per lavoro, oltre che per piacere.
    Ad esempio pare che dovrò occuparmi della traduzione italiana di ONE PIECE, a partire dal volume 62. E quindi mi sto leggendo tutti i (non pochi…) volumi precedenti.
    La premessa di cui sopra serve a chiarire una cosa, cioè che: quanto segue non vuole essere una critica (o un elogio) a come finora è stato tradotto ONE PIECE, non vuole essere una caccia all’errore, magari con intenti di berlina.
    Come spero sarà evidente, si tratta d’una riflessione che prende come spunto alcune cose che ho trovato in ONE PIECE, ma che riguarda più in generale un certo modo di trattare certi termini giapponesi che ricorrono nei fumetti. O meglio, un certo modo di non trattarli.
    Modo che fatico a capire.

    La cosa, in realtà, è molto semplice.
    Spesso certi termini nelle edizioni italiane non vengono tradotti, quando invece – secondo me – si dovrebbe; vengono semplicemente trascritti.
    Di solito si tratta di nomi che stanno a metà strada tra il nome proprio e il nome comune.
    Passo direttamente a tre esempî presi appunto da ONE PIECE, così si capirà sùbito cosa intendo.
    – Tra i primi avversarî affrontati dai protagonisti c’è una ciurma di pirati che si chiama “Kuroneko”. Si tratta d’una ciurma a tema gattesco e felino in genere ^ω^ Quindi si combatte a suon di artigli graffianti, passi felpati e via dicendo. Il punto è che il nome della ciurma, in italiano, è lasciato “Kuroneko”, quando invece si sarebbe dovuto tradurlo, visto che significa “Gatto Nero”…
    – Tra le illustrazioni che aprono i singoli capitoli e che, in sequenza, formano storielle indipendenti, viene ritratta una tribù di selvaggi (o di diversamente civilizzati, se volete). E anche qui il nome non è stato tradotto ma solo trascritto: “Kumate”. Che significa “Zampa d’orso”. E difatti l’emblema della tribù è una zampa ursina stilizzata, dipinta anche sul dorso stesso delle mani dei diversamente civilizzati (o selvaggi, se volete).
    – Questo è un dettaglio, ma segue la logica di cui sopra. Il ristorante del mare ha una testa staccabile a forma di pesce, utilizzata nelle emergenze per attaccare aggressori particolarmente tenaci. In italiano viene chiamata “Sabagashira”, ma anche qui c’è un significato che è andato perso: “sabagashira” significa “testa di sgombro”.

    Ora, non so come mai questa tendenza a trascrivere invece di tradurre, e senza nemmeno apporre una nota a piè di vignetta che spieghi i significati. Non so se sia una forma di pigrizia, o una scelta iperprotezionistica verso il testo giapponese (magari temendo il risentimento dei lettori più puristi).
    Sia quel che sia, il risultato è comunque un impoverimento, specie quando il fumetto è umoristico, e quindi il lettore dovrebbe dilettarsi coi giochi di parole e disegni, coi rimandi arguti compiuti dall’autore. Giochi e rimandi che in tal modo però vanno persi.
    Si può capire che in alcuni casi si tratti quasi di nomi proprî, che quindi non vanno tradotti. Nello stesso modo in cui non si traducono i nomi giapponesi ordinarî, quali Misao o Hotaru.
    Ma quando il nome è invenzione dell’autore, e da questi utilizzato per ottenere un determinato effetto, per rompere l’ordinarietà dei nomi di persone e cose, allora la traduzione ci va.

    Questo discorso, come ho sottolineato, va ben al di là dei singoli casi riportati per ONE PIECE.
    Si tratta di una tendenza che ho riscontrato anche in altri fumetti.
    I casi più delicati sono quelli con un’ambientazione storica, o che comunque recuperano termini, idee, oggetti, figure della tradizione nipponica.
    Nomi di nemici, di gruppi di nemici, di tecniche magiche o di combattimento, di forme d’energia, di luoghi immaginarî, di entità supere o infere, e così via: spesso sono ripescaggi di termini tradizionali, o reinvenzioni o combinazioni degli stessi. E ovviamente sono difficili da trattare, perché intricati, pongono scelte ardue, esigono un certo lavoro. Un lavoro anche molto faticoso, quando l’autore si diverte a fondere giapponese, inglese, e quant’altro, e questo non succede di rado.
    Ma la fatica va fatta.
    E finché c’è qualcosa che si può tradurre, lo si traduce.
    Anche perché sono ancora pochi i termini nipponici entrati effettivamente nell’uso comune italiano, e dall’italiano comune comprensibili: shōgun, kimono, karate, e non molto di più…

    Scegliere invece la via facile della semplice trascrizione produce effetti poco felici:
    – Come già detto, impoverisce il testo, ne assottiglia la poliedricità semantica, lo appiattisce.
    – Introduce un elemento di esotismo dove in origine d’esotico non c’era nulla: il termine che per il lettore giapponese ha un significato immediato e trasparente, per quello italiano diventa un insieme di suoni indecifrabili.
    – Per il lettore italiano la fruizione diventa più macchinosa, ostica e lenta.
    – E infine per il lettore meno addentro al fumetto giapponese l’accesso a quest’ultimo diventa più difficile, la distanza tra i due viene aumentata proprio lungo il canale, quello della traduzione e dell’adattamento linguistico, che invece dovrebbe far da ponte primario, se non unico.
    Non certo ciò di cui s’ha bisogno, in tempi in cui si lamenta (e giustamente) che il fumetto – non solo quello giapponese – meriterebbe un pubblico ben più ampio delle nicchie in cui ancora riesce a sopravvivere…

    Comunque da adesso chiamerò sempre Sanji Complimento. :xd:
     
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    Non c'è l'avevo con te, ovvio, era per chiarire la cosa... :asd:

    Lessi a suo tempo quel post di Yupa e sono completamente d'accordo, infatti non capisco perché abbia fatto una scelta del genere per "Hakuba", visto che è indubbio si tratti di un nome proprio.
    Forse è stata davvero un'imposizione dell'adattatore.
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    CITAZIONE (gilgaladviola91 @ 2/2/2015, 14:59) 
    Non c'è l'avevo con te, ovvio, era per chiarire la cosa... :asd:

    Lessi a suo tempo quel post di Yupa e sono completamente d'accordo, infatti non capisco perché abbia fatto una scelta del genere per "Hakuba", visto che è indubbio si tratti di un nome proprio.
    Forse è stata davvero un'imposizione dell'adattatore.

    Il fatto che sia un nome proprio non vuol dire niente Yupa è quello che a F.I. tradusse Dosun Sbam (scelta che tra l'altro condivido) e probabilmente avrebbe anche tradotto Usop Bugiardino o simili nel tentativo di rendere in italiano il gioco di parole giapponese in italiano... :usop:
    E da un certo punto di vista avrebbe anche ragione visto che lo pagano proprio per accorciare la distanza tra i lettori italiani e il testo giapponese e anche i nomi dei personaggi e i loro significati fanno parte dell'opera di Oda
     
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    Secondo me allora era meglio se lasciava il nome originale mettendo una nota in cui veniva spiegato appunto il significato letterale... :s:
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    Concordo con Goffredola, alcune chicche io le preferirei in lingua originale, con eventuali note di spiegazione.
     
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    Non ricordo la politica della Star Comics su questo (perché poi è cambiata molte volte), però molti traduttori (o case editrici) tendono a fare meno note possibili da mettere poi sulle pagine illustrate dall'autore. Perché non fare pagine apposite? La risposta l'aveva detta un editor della SC (forse le cose sono cambiate), non creano pagine apposite a fine volume, perché spenderebbero molto di più, rischiando di lasciare più di una pagine vuota (diede anche la spiegazione dei fogli che utilizzavano, ma non ricordo).

    Ovviamente poi ognuno può trarre le sue conclusioni. XD

    Edited by Einl - 3/2/2015, 19:16
     
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    Il punto è che le note appesantiscono il testo e rallentano la lettura quindi vanno usate come ultima risorsa,nel caso dell'uomo pesce in questione tutto il suo modo di parlare aveva a che fare con le versioni giapponesi di sbam e sbadabam (dosun appunto) metteva la nota per ogni cosa? :look2:

    Quanto a tradurre nomi come Usop e simili dipende dalla sensibilità del singolo lettore ,come quando nell'edizione italiana di Harry Potter traducono Dumbledore Silente e Snape Piton.
    per quanto mi riguarda è piu una questione di abitudine : tendo a legarmi alla prima versione che sento sia essa originale o traduzione,se sento prima l'originale qualunque traduzione mi sembrerà sbagliata,se invece sento prima una traduzione anche dopo aver sentito i nomi originali non riuscirò a considerare i "vecchi nomi" sbagliati....
    Per dirne una:chiamo ancora la kamehameha onda energetica :asd:
     
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    CITAZIONE (M.I.B.86 @ 3/2/2015, 12:26) 
    Il fatto che sia un nome proprio non vuol dire niente Yupa è quello che a F.I. tradusse Dosun Sbam (scelta che tra l'altro condivido) e probabilmente avrebbe anche tradotto Usop Bugiardino o simili nel tentativo di rendere in italiano il gioco di parole giapponese in italiano... :usop:
    E da un certo punto di vista avrebbe anche ragione visto che lo pagano proprio per accorciare la distanza tra i lettori italiani e il testo giapponese e anche i nomi dei personaggi e i loro significati fanno parte dell'opera di Oda

    La scelta su Dosun è giustissima infatti, ma non c'entra niente con il caso di Hakuba.

    "Dosun" è un'onomatopea, ovvero una parola che descrive un suono e come tale è descritta perfettamente dai caratteri fonetici katakana; tradurla con "Sbam" è la naturale conseguenza della volontà di far provare al lettore italiano ciò che prova il lettore giapponese, oltre al fatto che la traduzione permette di comprendere la "declinazione" del nome in base allo stato emotivo dell'Uomo Pesce.

    Ma il nome dell'alter ego di Cavendish non è "Cavallo Bianco" in giapponese. :nono:
    Il nome dell'alter ego è "Hakuba", in qualsiasi lingua, e non ha alcun significato particolare in giapponese; semplicemente la pronuncia del suo nome è uguale alla pronuncia del termine "Cavallo Bianco", che si scrive in maniera completamente diversa.
    L'utilizzo di una nota avrebbe reso perfettamente il gioco di parole di Oda e visto che Yupa (per fortuna) non si è dimostrato allergico all'uso di tali note non vedo perché non usarla.

    Prima parlavo della "volontà di far provare al lettore italiano ciò che prova il lettore giapponese" e con "Cavallo Bianco" questo scopo non è raggiunto. Un lettore giapponese sa quando si parla del soprannome di Cavendish e quando del suo alter ego; un lettore italiano no.
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    Errori trovati:

    - Franky dice a Machvise "Svolazzi, ti conficchi nel pavimento..." mentre doveva essere una cosa del tipo "Prima svolazzi, poi ti schianti sul pavimento..." per far intendere che ha delle abilità opposte.

    - Il gladiatore che viene attaccato dal pesce-guerriero dice "Ma stavol..." invece di "Ma sta vol..." (sembra dica "stavolta").

    - Sugar dice ai Tontatta "Ho una brutta sensazione" invece di "Così non va bene" riferendosi al fatto che viene sottovalutata.

    - La tecnica di Trébol viene chiamata "Meteora... Collosa" mentre doveva essere "Colla Collosa... Meteora", la parola "Meteora" doveva stare alla fine per rendere più avvincente la scena dell'attacco.

    - Viola dice a Scarlett "Quest'uomo è incredibilmente..." invece di "Quest'uomo in verità è...".

    Invece "Cavallo Bianco" per me è accettabile visto che è il soprannome di Cavendish (e quindi, in un certo senso, il suo alter ego).
    Neanche "ammiraglio" per Orlumbus lo ritengo un errore perché viene specificato che è ammiraglio di una certa flotta, mentre invece per Fujitora & co viene specificato che sono ammiragli della Marina (è come la differenza tra capitano di una ciurma pirata e capitano della Marina).
     
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