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Gran cover, è quasi canonica.
Il povero Brook trattato come un bambolotto mi fa una pena assurda, non merita un'umiliazione simile dopo la cazzutaggine dimostrata. Mi auguro con tutto il cuore che abbia ricalcato il Poneglyph nascondendo la copia nel cranio o da qualche altra parte, in modo da completare in maniera badass la sua missione e farla in barba alla mammona nonostante tutto. Prevedibile che gli Homies più importanti avessero l'anima di Linlin (anche se il cappello sembrava più un attendente di qualcuno associabile a Zeus e Prometheus), il parallelismo col Frutto di Moria mi sembra il più probabile: l'anima del possessore garantisce qualcosa in più (o forse è solo per il fatto che è l'anima di una persona potente com'è l'Imperatrice).
Stupito anch'io dalla faccenda dei Treocchi, non pensavo che quella di Pudding fosse una razza a parte. Tra l'altro con potenziale abilità di leggere i PG e parallelismo con Roger (mi piace tantissimo questa rivelazione sul possibile furto del vecchio Gold ai danni della mammona ).
Il Frutto di Tamago... È una cosa immensamente idiota, ma anche perfetto esempio della creatività di Oda nello sviluppare poteri assurdi. Mi spiace che si sia visto poco delle varie evoluzioni, Visconte Hiyoko compare per una vignetta e crepa subito, Conte Niwatori a malapena si vede. La mia speranza è che ricompaia e mostri almeno un altro paio di evoluzioni (Marchese del Grillo e Duca, non saprei di che bestie... Roc? Coccatrice? ) per completare la serie. Pedro resta comunque figo, la sua missione diversiva è stata fantastica e ora che si è riunito al Team Frapper nel Mira World si è fatto un importante passo avanti al recupero della squadra d'infiltrazione. A me i disegni di Carrot han fatto ridere... e almeno si sono rivelati utili, non si può dire sia un personaggio superfluo (ma io ho un debole per lei, non faccio testo ).
Carina la scena tra Reiju e Rufy, bello scambio. Non mi dispiacerebbe se ora Rufy restasse effettivamente nel luogo d'incontro promesso fino all'arrivo di Sanji (a breve). Il cuoco sembra di nuovo in modalità "disciùles", l'ambiguità del pensiero finale non aiuta affatto...
A questo proposito, riprendo brevemente la questione sulla traduzione già discussa da Gil (è un discorso che vale in generale, non necessariamente su questo capitolo), e non posso che ribadire quanto espresso da lui in precedenza: non bisogna prendere le nostre traduzioni troppo alla lettera, soprattutto analizzando frasi o addirittura termini specifici. Oltre alla basilare differenza tra giapponese e italiano come sistemi linguistici, va anche tenuto conto delle limitazioni nel nostro processo: lavoriamo su script inglesi (quindi si tratta di traduzioni di seconda mano), nessuno del Team conosce il giapponese (possiamo solo andare un po' a braccio cercando su internet), e non essendo al corrente del prosieguo della storia non abbiamo modo di risolvere le ambiguità se non cercando di mantenerle e/o ipotizzando molto liberamente in attesa di sviluppi successivi. Gli script inglesi più affidabili (VIZ ufficiale e cnet) escono qualche giorno dopo, da quelli si può eventulmente iniziare ad imbastire un discorso più ragionato su dettagli e sfumature. Detto questo:
CITAZIONE (-Ammiraglio Kizaru- @ 27/1/2017, 13:51) Franziz dovevi avere più coraggio e tradurre direttamente con "Risvegliare il potere", perchè ovviamente il senso è quello. Come già fatto notare, Pudding ha già aperto il terzo occhio, ma ovviamente non avrà risvegliato il potere. [...] CITAZIONE (Francis D. Matthews @ 27/1/2017, 12:33) Nei capitoli 850 e 851 Pudding ha costantemente tutti e tre gli occhi aperti, fatta eccezione per alcune espressioni. Per quel che vale, traducendo io "aprire il terzo occhio" l'ho considerato metaforico, nel senso di "risvegliare il potere". Dovevi tradurlo così allora. Colpa mia che ho dato per scontato che un ovvio significato non letterale fosse inferibile dal contesto e dai capitoli precedenti.
CITAZIONE (gilgaladviola91 @ 29/1/2017, 20:57) Sulla faccenda dell'"aprire il terzo occhio" sono abbastanza allibito: è ovvio non si tratti di un'espressione da prendere alla lettera. Ecco, appunto.
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