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CITAZIONE (-Ammiraglio Kizaru- @ 15/11/2022, 14:18) La risposta è insita nel messaggio che ho scritto: ciò che rende(va) Kuzan un personaggio grigio era il fatto di aver ucciso un suo amico e però di non essere totalmente d'accordo con quanto fatto. Ciò rimarcò ancora di più la sua scissione interiore. Il grigio sta nell'aver lasciato andare una bambina pur sapendo che sarebbe stata braccata e probabilmente catturata dal governo (infatti la poverina ha passato una vita d'inferno, a scappare e nascondersi). Sta nell'aver concesso al suo compagno e amico una chance dello 0.1% di sopravvivere (trasformandolo in un ghiacciolo nel bel mezzo di un Buster Call). Sta nell'aver omesso di riportare nel suo rapporto ai piani alti il dettaglio del ritrovamento dei libri nel lago.
(Le ultime due sono ipotesi ovviamente).
Se noti lui ha fatto delle mosse minime, venendo meno al suo mandato ma senza compromettersi troppo, che poi hanno finito (e finiranno) per produrre degli effetti enormi. Della serie: "Se una farfalla batte le ali a Pechino a New York arriva la pioggia invece del Sole" [cit.].
CITAZIONE Ora Kuzan che personaggio è? Uno dei tanti che mette in dubbio l'operato della sua fazione, graziando tutti quelli contro cui doveva agire. Sono molto più grigi personaggi come Garp e Sengoku, a questo punto, di lui. Sostituirei "graziare" con "concedere una possibilità" o anche "lasciare un piccolo spiraglio". Non ha né stroncato in modo definitivo la (presunta) minaccia né agito platealmente contro il governo, tenendo un comportamento che definirei borderline (o da giocatore d'azzardo se vuoi).
CITAZIONE Oda ha voluto, semplicemente, stare con un piede solo in due stivali: da una parte, mostrare un (falso) Kuzan che (non) sacrifica il suo amico, dall'altro Kuzan che salva Robin. Questo non va bene. Come sopra. L'ambiguità nel comportamento di Kuzan deriva dalla discrepanza tra quello che il suo dovere di Marine gli imponeva e quello che invece la coscienza gli suggeriva. È il fagiano ad aver tenuto, anche comprensibilmente, il piede in due scarpe.
CITAZIONE Per questo, dicevo, invece di prendere in giro, invece di non avere il coraggio di optare per tale scelta, era più sensato se lo avesse fatto graziare in modo più palese. Invece di ricercare il solito, malsano, "DOOOOON" che a lui piace tanto. Il lettore si mette il cuore in pace, sa che Kuzan non è poi così tanto grigio (salva Saul, salva Robin, quindi è buono e basta, altrochè grigio) e finisce lì. Invece di voler portare avanti due cose che, poi, creano tale situazione. Come spesso vuole fare, perchè incapace di optare per una scelta sola, con la paura di pentirsene poi. In questo caso trovo che il tuo giudizio sia troppo severo. Non vorrei ricordare male, ma se non sbaglio lo stesso Kuzan ammonì Robin che averle risparmiato la vita non equivaleva affatto a farle un favore, in quanto quel gesto in apparenza magnanimo (ma che a mio parere racchiude una certa dose di egoismo) l'avrebbe condannata a condurre una vita grama, da perenne fuggiasca (come poi in effetti è stato). Al che uno si domanda se magari non sarebbe stato più compassionevole porre fine alle sue sofferenze quel giorno a Ohara.
Ad ogni modo più che la non morte di Sauro o la mancata distruzione dei libri, a me stranisce/perplime assai di più che Dragon e Vegapunk si siano casualmente ritrovati a Ohara nello stesso giorno e anche (anzi, soprattutto) che Dragon e Robin in due anni di timeskip non abbiano condiviso alcuna informazione.
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