L'anticonformismo è una forma di conformismo?

Lo stereotipo dell'"alternativo"

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    credo che questo sia un discorso ozioso

    ognuno di noi ha un proprio modo di vedere le cose e si è formato una propria opinione su determinati temi

    questa opinione può o meno essere condivisa da altre persone e può o meno essere stata influenzata da altre persone

    ma resta comunque la nostra opinione e il fatto che sia condivisa da più persone non la peggiora e non la migliora

    per il resto, i Poser ci sono in tutti gli ambiti e quindi non è strano che alcuni decidano di "andare contro" per partito preso





     
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  2. God Raiden
     
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    CITAZIONE (Coso (Aka Sad) @ 12/7/2012, 15:05) 
    CITAZIONE (God Raiden @ 12/7/2012, 14:48)
    Behh, io per esempio, essendo un lavoratore privato, non posso certo seguire gli ideali Socialisti e Comunisti :sisi:

    Ideali comunisti che sono anacronistici. Comunque anche dire "lavoratore privato = non socialista" in realtà, è un errore. Il socialismo ha un occhio di riguardo per la società di cui tu, lavoratore privato, sei una componente. Ma questo è un OT di cui chiedo scusa.

    Si è vero, ma come ho detto, per questione di interessi, sono più capitalista che socialista.

    Fine OT :oo:
     
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    Secondo me si dovrebbe fare quel che si vuole entro certi limiti (ovviamente, altrimenti si è anarchici), solo così si può essere definiti "anticonformisti".
    Anzi, l'anticonformista è una sorta di modello di conformità ad un tipo di comportamento adottato da diverse persone che non è nella conformità della massa.
    È tutta una questione di "etichette". Nella nostra vita etichettiamo sempre qualcuno, con stereotipi e categorie, anche senza volerlo.
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    Bhè che dire, i ragazzi hanno riferito praticamente quasi tutto :asd: sono d'accordo con molti di voi, sopratutto con Alex ;)
    Per essere un vero anticonformista bisogna avere le palle e non seguire la cosidetta "moda anticonformista" poichè essa è un'ulteriore sorta di forma conformistica. Bisogna essere anarchici ma non nel senso dispreggiativo che voi umani le diate ed apro una parentesi su questo (l'anarchia è sostanzialmente un messaggio di cooperazione con l'altro, basato però non sulla paura e sul ricatto dato dalla Legge, ma sulla responsabilità degli accordi liberamente presi...presupponendo che l'essere umano sia fondamentalmente incapace di autorganizzarsi o autogovernarsi e che quindi abbia naturalmente bisogno di qualcuno che lo comandi, che lo indirizzi e scelga per lui, niente di più falso, l'essere umano, invece, è soprattutto il risultato della società in cui cresce: se cresce in un ambiente autoritario sarà per lui "naturale" muoversi su ordine, e a sua volta dispensarne; se cresce tra relazioni paritarie e responsabilizzanti sarà poi in grado di autoregolarsi, senza la necessità di capi. L'anarchia è super organizzazione, dei beni, delle risorse, degli spazi, etc., proprio perché non delega ad un ente questa funzione, ma implica l'assunzione di responsabilità individuali)

    Tornando sull'anticoformismo per essere tali, oltre ad avere la palle, bisogna agire e non stare li, impalati, a fare da moralista. Prendo l'esempio di un filosofo nato in India ma che poi decise di rinunciare alla propria cittandinanza e alle organizzazioni sociali e religiose, affermando: "desidero che l'uomo sia libero da tutte le gabbie e le paure, e che non fondi nuove religioni, nuove sette, e che neppure enunci nuove teorie o filosofie. Rendere l’uomo libero, sollecitarlo verso la libertà, aiutarlo a interrompere i suoi limiti, perché soltanto questo potrà dargli eterna felicità e un’incondizionata realizzazione del sè. Nel momento in cui seguite qualcuno, cessate di seguire la verità.
    Guardate quante difficoltà interferiscono nella vostra comprensione, quante complicazioni, quante banalità. I vostri pregiudizi, le vostre paure, le vostre autorità, le vostre chiese nuove e vecchie; io dico che tutto questo è un ostacolo alla comprensione.Non riesco a esprimerlo più chiaramente di così. Non voglio che siate d’accordo con me, non voglio che mi seguiate, voglio che comprendiate quello che dico. Questa comprensione è necessaria, perché i vostri credi non vi hanno trasformato, vi hanno soltanto creato complicazioni, perché non siete disposti ad affrontare le cose così come sono. Voi volete soltanto i vostri dei – nuovi dei al posto di quelli vecchi, nuove religioni invece delle vecchie, nuove forme al posto delle vecchie, tutte cose ugualmente inutili, tutte barriere, limitazioni, stampelle. Al posto delle vecchie distinzioni spirituali e dei vecchi oggetti di venerazione ne avete di nuovi. Per la vostra spiritualità dipendete tutti da qualcun altro, e così per la vostra felicità, per la vostra illuminazione. Guardare dentro di voi per l’illuminazione, per la gloria, per la purificazione, per l’incorruttibilità del sé."



    Questo secondo me è anticonformismo... chi può intendere, intenda...

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    Sono d'accordo con Jio e con il filosofo indiano, sopratutto per quanto riguarda l'intera dipendenza degli esseri umani da qualcuno o qualcosa.
    Andando avanti, nella mia breve vita, ho compreso una cosa: è tutta una questione di controllo.
    La conformità cos'è? Se vesti alla moda sei conforme, se ascolti il cantante usa-e-getta del mj#ento sei conforme. Così chi dirige il mercato trova il modo di guadagnarci. Gli stilisti dettano la moda e tutti devono essere conformi ad essa. Ma chi l'ha detto?
    Poi, se qualcuno cerca di staccarsi dalla massa, ecco che spesso finisce nella trappola del finto anticonformismo. Ma, con esempi meno frivoli, parliamo di spiritualità. Tutte queste istituzioni, tutti questi intermediari, questi capi spirituali - una figura che mi ha sempre fatto venire il ribrezzo, salvo quel sant'uomo del Dalai Lama -, persino le figure divine che interferiscono con la spiritualità degli individui, che dicono in cosa credere, come farlo etc., che conformizzano la spiritualità... l'unico modo di essere "anticonformisti" è semplicemente liberarsi di tutto ciò. Ognuno, tramite meditazione e riflessione, dovrebbe trovare la propria spiritualità, o anche giungere alla conclusione che non c'è.
    L'unico vero modo di essere anticonformisti è semplicemente essere se stessi, e non un modello dettato da chi è conforme o finto anticonformista, essere chi si è veramente la sola via che conduce all'anticonformismo.
    Non so se mi spiego.
    Bisogna fare ciò che si vuole, se vuoi cantare canta, se vuoi ballare balla, se vuoi dormire dormi, e non fare ciò che la massa ti impone!
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    CITAZIONE (gilgaladviola91 @ 12/7/2012, 14:43) 
    Faccio un esempio che mi sembra piuttosto chiaro: il calcio.
    Il calcio è una delle massime espressioni del conformismo: tutti che la domenica guardano la partita, vanno allo stadio, restano a casa pur di vedere la Nazionale ecc.
    E sicuramente la maggior parte delle persone che ruotano intorno al calcio non sono da prendere come esempio: calciatori strapagati, dirigenti corrotti, tifosi violenti, un mare di soldi "buttati". Insomma, il mondo del calcio fa schifo, diciamocelo chiaramente.
    Però io mi diverto guardando un partita, mi diverto andando allo stadio, mi piace parlare di calcio, è il mio sport preferito e continuo a seguirlo.
    Non mi interessa niente di quello che fanno/pensano gli altri, se seguo il calcio è solo per quello che penso io.

    E questo discorso vale per tutto.
    Se non ascolto Lady Gaga non è certo per fare il diverso, ma solo perchè non mi piace, punto.
    Se leggo One Piece non è certo perchè è il manga più famoso, ma perchè mi piace.
    Se ho un iPhone è perchè sono appassionato di tecnologia e ritengo la Apple la migliore in quel campo, non perchè avere qualcosa con una mela morsicata ormai va di moda.
    Non riesco a concepire una vita in cui le mie scelte siano condizionate dall'essere a favore o contro la "moda" del momento.

    Quindi dico sì all'anticonformismo inteso come "non seguo la massa, ma ragiono con la mia testa" e dico no a quello "la mia scelta è l'opposto di quella della massa".
    Tornando all'argomento del topic, purtroppo il secondo tipo è quello che mi pare prevalga largamente. Ormai fare l'anticonformista va di moda.

    direi che hai centrato la questione, non mi sembra ci sia molto da discutere a riguardo :sisi:
     
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    Il titolo parla da sè.
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    The Phenom

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    Sono d'accordo con gil, il suo discorso mi sembra semplice ed esaustivo. Io però da questo punto di vista sono un po' più estremista. :)
    Per conformismo viene inteso un comportamento associato a qualcuno che abbraccia una determinata causa non per un'accettazione vera e propria, ma per seguire una tendenza. Insomma, ci si conforma ad una cosa, un atteggiamento, una credenza, una teoria, semplicemente perché già altri ci si conformano. E questo può comportare delle conseguenze negative (come la nascita di un pregiudizio), così come può portare a non avere nessuna conseguenza particolare.
    L'anticonformismo, viceversa, rifiuta e respinge l'accettazione di queste convenzioni, affrontandole quasi con un sentimento di sfida.
    Il punto è che l'anticonformismo, inteso come spirito o come sentimento in sé, non è neppure l'opposto del conformismo: in parte sicuramente lo è perché superficialmente lo ripudia, ma sono due movimenti che finiscono per avere la stessa essenza. Perciò sì, per quanto mi riguarda l'anticonformismo di per sé è già conformismo. Vale un po' il discorso che Benigni fece nel film "La tigre e la neve", quando disse che non bisogna cercare la novità perché è la cosa più vecchia che ci sia... una persona che si definisce anticonformista è la più conformista di tutte, perché per sentirsi diversa, autonoma, speciale, ha bisogno di autoetichettarsi con un titolo che di per sé neppure esiste, che non vuol dire nulla.
    In linea puramente teorica, alla fine, tutti siamo un po' conformisti, perché viviamo in una società che per sopravvivere necessita del consenso e, in alcuni casi, del compromesso di tutti. Seguiamo delle regole, abbiamo una scala di valori universalmente accettata. Poi ovviamente c'è chi quelle regole, del tutto o in parte, non le accetta; alcune di queste persone sono dei veri e propri criminali (se uno ruba è un ladro, non un anticonformista :asd: ), altre sono persone a cui queste regole non vanno bene ma che per un motivo o per un altro continuano a seguirle tacitamente, poi ci sono quelli che non le accettano e cercano di cambiarle. Penso ad esempio a Gandhi, o a Martin Luther King: non erano anticonformisti, ma uomini che trovavano ingiuste la loro condizione e quella degli altri, e che si sono attivati per modificarle in meglio.
    Ecco, per quanto mi riguarda non esiste il vero e proprio anticonformista: esistono persone che si sentono e che vogliono sentirsi libere di fare e di pensare qualcosa, e persone che vogliono sentirsi diverse agli occhi propri ed a quelli degli altri. E in nessuno dei due casi, secondo me, parliamo di anticonformismo. :)
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  9. Rise
     
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    L'anticonformismo non esiste.
     
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23 replies since 12/7/2012, 13:04   1480 views
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